Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Lesbo-le-parole-di-Papa-Francesco-ai-profughi-Non-siete-soli-8954d5b0-4684-4138-b448-e2599be7ed2e.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il viaggio-lampo nell'isola simbolo dell'emergenza

Lesbo, le parole di Papa Francesco ai profughi: "Non siete soli"

Discorso al Mòria refugee camp

Condividi

Cari amici, oggi ho voluto stare con voi. Vorrei dirvi che non siete soli". Parole di conforto quelle che papa Francesco pronuncia nel suo discorso nel campo profughi di Moria, nell'isola greca di Lesbo, dove sono accolti 2500 rifugiati. Con Francesco ci sono gli altri due leder religiosi, il Patriarca Bartolomeo e l'arcivescovo di Atene, Ieronimo.

"In questi mesi e settimane, avete patito molte sofferenze nella vostra ricerca di una vita migliore. Molti di voi si sono sentiti costretti a fuggire da situazioni di conflitto e di persecuzione, soprattutto per i vostri figli, per i vostri piccoli - si addolora Francesco -. Avete fatto grandi sacrifici per le vostre famiglie. Conoscete il dolore di aver lasciato dietro di voi tutto ciò che vi era caro e - quel che è forse più difficile - senza sapere che cosa il futuro avrebbe portato con sé. Anche molti altri, come voi, si trovano in campi di rifugio o in città, nell'attesa, sperando di costruire una nuova vita in questo continente".

Il Papa lancia un forte appello al mondo affinchè non rimanga sordo davanti alla piaga dei migranti: "Sono venuto qui con i miei fratelli, il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Ieronymos, semplicemente per stare con voi e per ascoltare le vostre storie. Siamo venuti per richiamare l'attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la risoluzione. Come uomini di fede, desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro. Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità". Ricorda Bergoglio che "Dio ha creato il genere umano perché formi una sola famiglia; quando qualche nostro fratello o sorella soffre, tutti noi ne siamo toccati. Tutti sappiamo per esperienza quanto è facile per alcune persone ignorare le sofferenze degli altri e persino sfruttarne la vulnerabilità. Ma sappiamo anche che queste crisi possono far emergere il meglio di noi". Il Pontefice ricorda la generosità del popolo greco: "Lo avete visto in voi stessi e nel popolo greco, che ha generosamente risposto ai vostri bisogni pur in mezzo alle sue stesse difficoltà. Lo avete visto anche nelle molte persone, specialmente giovani provenienti da tutta l'Europa e dal mondo, che sono venute per aiutarvi. Sì, moltissimo resta ancora da fare. Ma ringraziamo Dio che nelle nostre sofferenze non ci lascia mai soli. C'è sempre qualcuno che può tendere la mano e aiutarci".