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POLITICA

Guerini: "Fisiologico andare sotto"

Riforma Rai: governo battuto al Senato. Martedì commissione di Vigilanza per elezione Cda

L'articolo 4, ora soppresso, prevede la delega al governo per la disciplina
del finanziamento pubblico della Rai. A presentare emendamenti soppressivi dell'articolo in questione sono state tutte le opposizioni, compresa la minoranza del Pd

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E' stata convocata per martedi prossimo la commissione di Vigilanza della Rai con all'ordine del giorno la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione. 

Ieri la comunicazione del governo di procedere alla nomina dei 7 mebri del cda con la legge Gasparri.

Intanto in aula proseguono i lavori con all'ordine del giorno il voto degli emendamenti della riforma. In mattinata approvato l'articolo 1 con 146 voti a favore, 50 contrari e 43 astenuti.

Accantonato, per ora, l'articolo 2, a causa dell'ostruzionismo e dei troppi subemendamenti presentati dalle opposizioni. A passare è anche l'articolo 3, ma il governo è andato sotto sull'articolo 4: quello legato al canone Rai.

L'articolo 4, ora soprresso, prevede la delega al governo per la disciplina del finanziamento pubblico della Rai. A presentare emendamenti soppressivi dell'articolo 4 sono state tutte le opposizioni, compresa la minoranza del Pd.

Minoranza Pd: 19 i voti "contro"
Questo l'elenco dei 19 senatori della minoranza Pd che hanno votato a favore dell'emendamento Fornaro per la soppressione dell'articolo 4: Vannino Chiti, Paolo Corsini, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Federico Fornaro, Maria Grazia Gatti, Miguel Gotor, Maria Cecilia Guerra, Paolo Paleotti Guerrieri, Silvio Bachisio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Maurizio Migliavacca, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Carlo Pegorer, Lucrezia Ricchiuti, Roberto Ruta, Walter Tocci.

Gli 11 assenti del Pd al momento del voto sono: Filippo Bubbico, Felice Casson, Rosaria Maria Di Giorgi, Stefano Esposito, Stefania Giannini, Stefano Lepri, Claudio Martini, Claudio Micheloni, Marco Minniti, Roberta Pinotti, Lodovico Sonego.

Da Forza Italia e movimento 5 stelle intanto piovono critiche al governo per l'insistenza di approvare al senato la riforma il 31 luglio.

M5S: grazie a Pd destino azienda è in mani Gasparri
"Il destino della Rai nelle mani di Gasparri". Lo scrive il blog di Beppe Grillo in un post nel quale i parlamentari M5S sottolineano che "il cda della Rai sarà rinnovato con la legge Gasparri" e che "a chiederlo con una lettera formale firmata dal ministro Padoan alla presidenza della commissione di Vigilanza è stato lo stesso governo".

Guerini: "Fisiologico andare sotto"
"Può capitare ed è capitato in altre occasioni di andare sotto su qualche emendamento, è successo in tutti i provvedimenti, è fisiologico. Anche in questo caso la differenza l'hanno fatta gli assenti: 121-118. Tra l'altro l'emendamento è su un punto non importante. Se necessario lo correggeremo alla Camera", dice Lorenzo Guerini.

Orfini, dissenso consuetudine, così si smonta Pd
Non la pensa così Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, che afferma: "Quanto accaduto oggi al Senato è incomprensibile. Se il voto in dissenso dal gruppo diventa non un'eccezione limitata a casi straordinari ma una consuetudine, significa che si è scelto un terreno improprio per una battaglia politica. Così non si lavora per rafforzare un partito ma per smontarlo".

Brunetta: "Verdiniani o non verdiniani maggioranza non c'è"

In un tweet Renato Brunetta (Fi) scrive: "La maggioranza non c'è più".