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MONDO

Genova

Bagnasco sull'Ucraina: "Un focolaio da controllare perché non diventi un incendio"

L'Arcivescovo del capoluogo ligure ha parlato a margine del tradizionale pellegrinaggio in occasione della Festa della Madonna della Guardia

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Angelo Bagnasco, presidente Cei (Ansa)
Ieri a Genova il cardinal Bagnasco ha affrontato con i giornalisti alcuni temi di carattere generale e in particolar modo ha parlato di Ucraina e Frontex, a margine del tradizionale pellegrinaggio in occasione della Festa della Madonna della Guardia che si celebra oggi.

La guerra in Ucraina
Il conflitto in Ucraina è "certamente un focolaio che deve essere affrontato perché non diventi un incendio generale", ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana. "Per l'Europa e per la consistenza europea sono banchi di prova, sono occasioni per dimostrare la volontà e la capacità di coesione", ha affermato Bagnasco.

Frontex Plus e i migranti
L'intervento dell'Europa per l'emergenza dei migranti nel Mare Mediterrano con la missione Frontex Plus "è certamente positivo" perché "tutti abbiamo sempre invocato la presenza dell'Europa non come una benevola concessione ma come un'assunzione di responsabilità". 
"L'Italia - ha ricordato il presidente dei vescovi italiani - è la porta dell'Europa. Quindi o l'Europa si fa carico di questa realtà e di questa situazione oppure l'Italia sarà sempre a rincorrere emergenze che sono più grandi di lei". 

Scuola, detassare paritarie
L'ipotesi avanzata dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini di detassazione delle rette di iscrizione alle scuole paritarie "sarebbe finalmente un fatto concreto molto significativo", ha commentato Bagnasco, in merito al capitolo istruzione.

Messa per le vittime della Concordia
Il 12 settembre in cattedrale verrà celebrata una messa in memoria delle vittime del naufragio della nave da crociera Costa Concordia - ha anticipato Angelo Bagnasco. "È un atto doveroso tanto più perchè la nave è stata portata a Genova" dove avvengono i lavori allo scafo, ma  "non possiamo dimenticare l'origine di questa tragedia".

Le persecuzioni contro i cristiani 
Una preghiera infine per i cristiani perseguitati in Iraq ed in Nigeria è stata rivolta dal presidente della Cei. "In un mondo che parla di diritti umani e di tolleranza universale, in molte parti della terra si vuole cancellare la presenza cristiana. A loro, e alle altre minoranze perseguitate, vogliamo assicurare la vicinanza, e una testimonianza più coraggiosa della nostra fede".